segunda-feira, abril 17, 2006

Two Czech Poems.- XFC

These are my two first poems written in Czech. I expect they won't be the last ones. English version below. Both of them were written on April 9th 2006 in Puerto de Santa María, Cádiz, Spain


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Pro Natašu


Už bílá nebyla Praha

Nejsou tam zimní mosty
Ani duše města

Na vodě bydlí
Poslední slovo.
Pořád
je to stejná absence.

Ty
jsi dnes nechala
moji postel
-nejsmutnější pláž-
prázdnou.


* * *

Podívám se na tvoje oči
A vidím
Že překvapení
V tobě bydlí

Vždy je zde
Ta holčička,
Kterou jsi byla. Jsem si jistý,
Že moře se zastaví
Před tvým úsměvem



* * *
No longer Prague was white

The winter bridges aren’t there
nor the spirit of the town

On the water still
the last word lives
It is always
the same absence.

Today
you have left my bed
­–the saddest beach–
so empty
* * *
When looking at your eyes
I can see
that all wonders
live in you

It is always here
the girl
you once were. I am sure
the sea will ever stop
before your smile

terça-feira, abril 11, 2006

Città

This is the Italian version of a set of poems published in "Canto de Nedara". They all speak about cities.

XFC

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Lisbona


no ho potuto baciarti mai
sul margine del Tejo
né ascoltarti un fado
guardandoti agli occhi

mai Lisbona non ci ha preso la mano
né abbiamo salutato la statua di Pessoa

le nostre lingue sono ormai
nuvoli di mormori
lontano da Lisbona

non andrò a nessuna promessa
proprio se viene vestita di estate
cercherò vecchi treni verso le vie bagnate
della mia città in assenza
e lasciarò le mie cenere
per risuscitare

mai
con te
a Lisbona

Francoforte

fu soltanto un istante

dicevano che nulla sarebbe sopravvissuto
dopo la guerra
e tra i rovine di Francoforte
ti ho conosciuta

io ero un soldato di inchiostro
disarmato
e tu mi parlasti degli angeli
mediterranei
della tua razza calda

pensa ai momenti
quando uno non può indovinare i cammini
della propria violenza

adesso voglio un’altra guerra
per finire la prima
per capitolare davanti la terra
sono stanco di cercarti

Salamanca


avevi freddo e tacevi

prendevi la mia mano
e camminavi come se il tempo
finisse domani

la prima notte mangiammo una pizza
e poi ti accendesti una sigaretta
il fumo invitava
a ballare
ma non osai chiedertelo

quella sera
fui l’unico spirito del tuo corpo
e mi piaceva

pensai che saremmo stati per sempre
insieme

no pensai alla malinconia blu
dei tuoi occhi
né all’ostinazione delle tue labbra

ancora oggi
ricordo l’arco indecifrabile
delle tue sopracciglia
e vedo Salamanca

Guarda


quel giorno
parlammo con Dio
senza ascoltarlo

facemmo una passeggiata nel quartiere ebraico
il nostro calvario
abbiamo attraversato
le vie dei nostri corpi
in orbite ripetute

quel giorno
no ti ascoltai
e adesso
non c’è remedio

quella voce ferita
rimane per sempre
a quelle vie
dove hai sentito tanto freddo



Santiago de Compostela


non hai mai sentito
le pietre che ti parlano
che la pioggia è dolce
che la notte è un letto

no hai conosciuto Compostela
alle tre di mattina
quando le voci e i passi
finalmente si ritirano
ma le nostre ombre
si cercano ancora

no
non hai conosciuto
né hai respirato l’Obradoiro
con tutta la magìa umida
di quello che già è detto

quando ci tornerò
torneremo
anche se non ci sei
e non potrai evitarlo

cammini dentro di me

Madrid


nessun esilio
tutto il silenzio


le mie vie spesso
chiedavano per te

e adesso solo c'è la quiete
del colore degli ulivi
ulivi a Madrid
è il centro di nulla

avevamo immaginato
tutta una descendenza di profeti
e tutte le albe insieme
condividendo il caffè e il calore
dei nostri corpi

adesso solo
mi rimane Madrid

nessun esilio
tutto il silenzio

Friburgo


non sono passato
nella camera dove piangi
né ho baciato i tuoi capelli
sul tuo letto

non ho potuto carezzarti
la malinconia
né prendere una pizza
con te
nella via dei desideri

non ho bevuto
il tuo dolore
perche tutti gli aeroporti
sono chiusi

e non sei libera
amica di tutte le assenze